Critichiamo Repubblica, critichiamo Confucio

Giornalismo italiano e Cina: proprio non ci siamo

Era poi anche l’ora che questo discorso cominciasse ad emergere anche sui media a grande diffusione (magari non grandissima diffusione, sempre più del pur meritorio gruppo di FB Mandiamo Federico Rampini a dissodare terreni nel Sichuan )

Giusto per dare un’idea, “certi giornalisti di Repubblica”, cioè Visetti, copiano gli articoli del Guardian, e lo fanno pure male: http://linguaggiodelweb.blogspot.it/2011/10/il-cinese-soppiantera-presto-linglese.html

Capisco che nei commenti Beniamino Natale si possa sentire offeso, ma forse sarebbe il caso di offendersi ad avere dei personaggi del genere come colleghi.

Come si fa a fare la rivoluzione?

Interessante intervento di Carlo Formenti sulla rivista Alfabeta2: Il grado zero della teoria rivoluzionaria.

Ottimo su anarchici e post-operaisti, su illusioni e non-violenza.

Comprensibile che rispetto alla galassia dei partitini neocomunisti possa esserci diffidenza dopo anni di scemenze. Però dovrà arrivare anche l’ora in cui gli intellettuali, quelli che come Formenti sono riusciti a non bruciarsi il cervello negli ultimi 20 anni, sorpassino la fase del grillo parlante e comincino a sporcarsi le mani con la nuda materialità del farla, ‘sta rivoluzione.

Mimmo Porcaro invece non si tira indietro e mette mani e cervello nell’intellettuale collettivo che faticosamente si cerca di costruire da 20 anni con il nome di Partito Della Rifondazione Comunista. Sul sito di informazione on line del PRC, Controlacrisi.org, è uscito recentemente il suo intervento Lezioni dalla crisi: elementi di una politica comunista.