Referendum: smettetela di rompere le balle col CNEL

“Se si vota NO al referendum costituzionale si vota per mantenere un ente inutile come il CNEL”.

Questa è la versione di Renzi.

L’inutilità del CNEL d’altra parte è data per scontata dalla stra grande maggioranza dei giornalisti. Anche e soprattutto quelli che amano auto incensarsi come indipendenti e non sottoposti a pregiudizi ideologici.

 

Cosa fa e cosa dovrebbe fare il CNEL

 

Il CNEL venne inserito nella Costituzione con l’ottica di dare alle organizzazioni sociali un luogo in cui insieme producono pareri sulle attività legislative e a loro volta producono proposte di legge.

 

Il CNEL è composto ora da alcuni membri nominati dal Presidente della Repubblica, alcuni nominati dal governo e una maggioranza nominata da sindacati e associazioni di categoria.

 

Il CNEL non è che abbia mai brillato come l’ente migliore del paese, ma la favola del “CNEL che non fa niente” è, per l’appunto, una favola. Il CNEL produce pareri sulla legge finanziaria, produce proposte di legge, produce rapporti e ricerche sulle problematiche legate al lavoro e alla pubblica amministrazione.

 

Perché c’è il mito del CNEL inutile

 

Perché da qualche annetto nel nostro paese si spala immondizia su qualunque corpo intermedio. Se lo stesso sindacato viene dipinto come qualcosa da abolire in quanto tale, figuriamoci un ente in cui i sindacati collaborano per elaborare proposte.

 

Il fatto che le proposte del CNEL non approdino mai all’approvazione finale  viene usato come dimostrazione della sua inutilità.

Ma è un falso ragionamento. Il problema è che ora come ora non si dialoga su nulla, la produzione di leggi è sempre più legata all’imposizione dei decreti governativi o ai voti di fiducia. Detto in altre parole: il CNEL è inutile perché si è deciso che la discussione debba avvenire altrove.

 

Perché? Perché la discussione sul lavoro si fa negli editoriali del Corriere della Sera e nelle campagne di Repubblica. Non certo in un organo in cui – orrore! – le organizzazioni dei lavoratori dovrebbero essere rappresentate proporzionalmente ai loro iscritto. Doppio orrore: nel CNEL non sono rappresentati solo i buoni di CGILCISLUIL, ci sono anche i cattivoni del sindacato di base.

 

Il populismo contro il CNEL

 

Più avanza questa nauseante campagne referendaria, più le argomentazioni di Renzo si fanno populiste. Non essendo riusciti a vendere la riforma come una abolizione del Senato, devono dare in pasto all’opinione pubblica almeno l’abolizione di un ente inutile. Quale migliore candidato del CNEL: non fa girare troppi soldi quindi non so vanno a intaccare grossi interessi economici, è composto da rappresentanti si sindacato e associazioni di categoria quindi sta naturalmente antipatico in un’epoca di retorica anti corpi intermedi, si occupa di temi molto specifici per cui il grande pubblico non sa cosa faccia effettivamente.

 

A tutti i sostenitori della riforma: non vo vi farò mai cambiare idea perché tanto siete ideologicamente convinti (e questo vale ancora di più per chi vota sì proclamando di sinistra) ma almeno piantatela con ste baggianate sul CNEL.