Nitpicking Aspesi (ma che Hobbit hai visto, Natalia?)

Non si per quale motivo, ma ormai quel giornalaccio di Repubblica ha deciso che Natalia Aspesi deve occuparsi di Tolkien. Sarà per l’esperienza decennale nel non capirne nulla. Sarà che, in un paese in cui anche l’assassino fascista Casseri può passar eper un esperto di Tolkien, anche la Aspesi può riuscire a sembrare una persona assennata.

Sarà quel che sarà. Di seguito una recensione della recensione che la Aspesi ha deciso di dedicare a Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato.

Non si sa se anche il regista neozelandese Peter Jackson sia uno dei milioni di fondamentalisti hobbitiani che venerano il defunto creatore della Terra di Mezzo,

Che Jackson sia un fan di Tolkien è risaputo dal primo annuncio della trasposizione cinematrografica del Signore degli Anelli

il barbuto con pipa professor John Ronald Reuel Tolkien;

Notare la barba di Tolkien. Però la pipa c’è, di questo gli va dato atto.

o che semplicemente aspiri a un altro successo planetario, miliardario e ultrapremiato, come la precedente trilogia Il signore degli anelli, che conquistò il mondo dieci anni fa,

Non si può oggettivamente negare che a Jackson i soldini facciano schifo.

tratto dai tre romanzi-fiaba eccentrici e leggermente dementi, scritti negli anni 50 dall’ erudito docente di filologia medioevale inglese a Oxford.

Il Signore Degli Anelli è un romanzo unico, per motivi editoriali spezzato in tre volumi. Il Signore degli Anelli ha solo parzialmente forma di fiaba, ma ha molto più a che fare col romanzo cavalleresco, come forma letteraria. Ammetto di non capire cosa voglia dire “eccentrico e leggermente demente” riferito a una romanzo. La straordinaria coesrione interna del Signore degli Anelli mi rende difficile pensarlo come un romanzo “demente”. Mica è un libro di Fabio Volo…

In ogni caso parendo al regista e ai suoi collaboratori uno spreco fare un solo film sia pure da un solo romanzo, anche Lo Hobbit, prima opera non accademica di Tolkien pubblicata nel 1937 (e ripubblicata adesso da Bompiani in una nuova traduzione) si è dilatata in un’ altra cinetrilogia.

Come si diceva sopra, difficile negare che al Jackson e alla produzione i dollari facciano schifo e che questo è il motivo principale dell’estensione a tre film, andrebbe però specificato che la vicenda letteraria de Lo Hobbit nella trilogia cinematografica viene farcita con materiale vario pescato dalle sterminate appendici del Signore degli Anelli e da Racconti Incompiuti.

Ed ecco il primo episodio, Lo Hobbit: un viaggio inaspettato che pare tale e quale alla precedente saga (che sarebbe però il seguito), piùo meno con gli stessi attori e personaggi,

Ci sono 13 personaggi (i nani) che nel Signore Degli Anelli non comparivano (solo uno veniva nominati come padre di Gimli).

completo di maghi, mostri, nani, draghi, bestiacce troll, elfi e naturalmente hobbit: forse esageratamente lungo, quasi tre ore, sia per bambini pur appassionati di massacri come i piccoli Simpson televisivi,

Sfugge la connessione tra la lunghezza de Lo Hobbit e i cartoni di Grattachecca e Fichetto di un minuto.

sia per quegli adulti che credendo ancora alle fate, in tutto il film eroicamente maschio, casto e forse un po’ gay, devono accontentarsi dei pochi minuti in cui appare, simile alla Madonna di Fatima, la diafana Galadriel regina degli elfi, che è anche qui Cate Blanchett.

Perchè l’uomo va a vedere i film sono per la fica, si sa. E se ci sono degli uomini che fanno le cose insieme, sono froci. Di ampie vedute, eh, la Aspesi.

In più la nuova meraviglia tecnica, il digitale 3D ad alta frequenza, fortunatamente possibile in poche sale già attrezzate alla forse inutile bisogna, procura momenti di nausea, accentuati quando appare l’ orribile Gollum, il già noto mostriciattolo cattivo, nudo, sdentato ghignante e con enormi occhi rotondi; alla fine poi, dopo tanto accavallarsi di avventure reboanti di cui sfugge la tridimensionalità (se non per una farfalla che pare volarti in faccia), l’ eccesso di tecnologia causa negli spettatori più provati attacchi di strabismo. Il terribile drago Smaug ha distrutto il meraviglioso regno dei nani di Erebor, tutto oro e diamanti, e l’ erede nano Scudodiquercia, un bel giovanotto dagli occhi bistrati come un divo di Bollywood (Richard Armitage) assieme ai suoi 13 nani anziani con le barbonea treccineei baffia mezzaluna,

A parte che i nani sono di età diverse, la compagnia è composta da 13 nani Thorin Scudodiquercia incluso. Bilbo deve essere aggiunto per essere il quattordicesimo. (potrei sbagliare confondendo libro e film, ma mi pare venga detto esplicitamente, non è che ci si deve mettere a contarli, i nani)

vuole riconquistare regno e ricchezza, con l’ aiuto del mago Gandalf (sempre il geniale Ian McKellen) e dell’ apparente inetto giovane hobbit Bilbo Baggins (Martin Freeman) la cui pacifica vita viene mandata all’ aria da quell’ armata Brancaleone definita da uno dei tanti mostri semiumani a cavallo di mostri semibestie, “feccia nanica”.

Trattasi di orchi. Che vuol dire semiumani? E che vuol dire semibestie?

Poi: attraversamento di foreste, fughe in pianure immense, sprofondare in precipizi, cupi laghi sotterranei, caverne terrorizzanti, costruzioni fiabesche, scontri con ogni tipo di orco crudelissimo, battaglia tra enormi guerrieri di pietra, teste mozzate. Mah! E se di questo supposto blockbuster ne tagliassero una bella mezz’ ora?

Supposto? Dicasi blockbuster film di intrattenimento di particolare successo, dati i fantastiliardi incassati Un Viaggio Inaspettato può definirsi blockbuster senza aspettare l’autorizzazione della Aspesi.

Come ovvio, sono meravigliose le scene, sia quelle degli sconfinati paesaggi, dicono veri, della Nuova Zelanda, che quelle digitali di sontuosa fantasia. La compagnia dei nani tutti salvi, via aerea su condor giganti,
Condor? CONDOR?!?!?! Sono aquile, santocielo!
vede in lontananza la Montagna Solitaria dove si ergono le rovine di Erebor: dentro, sepolto da cascate d’ oro, un occhio malefico compare, quello del potentissimo drago Smaug. Il seguito alla seconda, e terza puntata, del resto già girate. LO HOBBIT Regia di Peter Jackson Con H.Weaving, C.Blanchett, E.Wood, O.Bloom I.McKellen, C.Lee, I.Holm, A.Serkis, R.Armitage

I nomi di attori e regista sono giusti, almeno quelli.