Né col PD né coi 5 Stelle

1 – In questi giorni il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle si stanno rimpallando la responsabilità politica dello stop imposto al disegno di legge sui diritti per le coppie di fatto. Il teatrino è stomacante.

2 – La rabbia degli attivisti per i diritti civili si è abbattuta giustamente sui 5 Stelle che in pochi giorni sono passati dal sostegno “senza se e senza ma” alla libertà di coscienza al rifiuto di votare il cosiddetto “emendamento canguro” che avrebbe mandato in porto la legge in tempi brevi.

3 – D’altra parte, il PD non è nelle condizioni di dare lezioni. La stessa “libertà di coscienza” è stata concessa da Renzi ai suoi parlamentari per evitare di scontrarsi con l’area cattolica del PD. La difesa da parte dei “democratici” è che in ogni caso il PD non ha una maggioranza autonoma e che non può imporre il voto di fiducia per non mischiare le questioni del governo a una legge di iniziativa parlamentare. Questa è ipocrisia.

Il cosiddetto “emendamento canguro” è infatti un trucco tecnico per permettere di non discutere la quantità enorme di emendamenti presentati dagli oppositori della nuova legge per fare ostruzionismo. Certo, gli oppositori possono fare ostruzionismo, ma i sostenitori possono pazientemente votare mettendo in minoranza gli oppositori. Non sarebbe la prima volta che succede qualcosa del genere. Le leggi sull’aborto e sul divorzio furono approvate così.

4 – Tutti sapevano che il “canguro” è ritenuto inaccettabile dal 5 Stelle (certamente, in maniera strumentale) e avrebbe fatto saltare la legge. Perchè usarlo, allora?
Perché, a differenza di quello che sostengono i piddini per difendersi, non è vero che il governo non c’entra con la discussione di questa legge. Il PD ha al suo interno un’ala cattolica e ha tra i suoi alleati di governo molti cattolici, contrari alle unioni civili. Passare attraverso tutto il percorso parlamentare avrebbe aperto lunghi giorni di conflittualità tra gli alleati di governo e all’interno dello stesso PD. E non si tratta solo dei cattolici, anche molti dei “laici” non vedono di buon occhio un periodo di conflittualità del genere: troppi pericoli, troppa litigiosità esposta, nessuna garanzia che qualcuno dei sostenitori non si sfili strada facendo, per non fare brutta figura con l’elettorato delle parrocchie.

Da qui la decisione di usare il “canguro” anche sapendo che molto probabilmente sarebbe stato rifiutato dal 5 Stelle. In parole povere, a questa conclusione si arriva perché il PD deve salvare il suo governo, quindi l’argomentazione che non si poteva usare la fiducia per non mischiare governo e parlamento è, sostanzialmente, una pietosa balla.

5 – Qui sta il punto politico, PD e 5 Stelle accampano motivi tecnici per quello che è in realtà un rifiuto politico. Entrambi i partiti hanno al suo interno elementi cattolici fortemente conservatori, per usare un eufemismo. Entrambi i partiti hanno fatto la scelta di affidare a questi elementi il diritto di veto sui diritti civili. Entrambi i partiti si pongono come “pigliatutto” e vogliono prendere i voti dei cattolici. Entrambi i partiti pensano che lo slogan “per la famiglia tradizionale” sia elettoralmente più conveniente di “tutti i diritti per tutti”.

6 – Non è solo questione di essere poco coraggiosi. Il poco coraggio è una scusa che da vent’anni viene usata per spiegare perché non si sia mai arrivati, nel centrosinistra, a fare le leggi sui diritti civili, sui conflitti di interesse, sui diritti del lavoro. Su ogni singola questione si è detto che è mancato il coraggio di imporsi sulla “piccola minoranza” che non vuole le unioni civili, che vuole continuare a intrallazzare con Berlusconi o che vuole abolire l’articolo 18.

Questa della mancanza di coraggio è una bella scusa per continuare a illudere chi si illude che ci sia una sinistra nel centrosinistra. La realtà è che nell’orizzonte politico del centrosinistra è semplicemente naturale che i cattolici abbiano un diritto di veto, che si intrallazzi con Berlusconi e che si preferiscano i padroni ai lavoratori. È naturale perché il centrosinistra vuol dire governare l’esistente senza porre un conflitto per cambiarlo.

7 – E lo stesso vale per il 5 Stelle. Dietro alle roboanti dichiarazioni bellicose,il 5 Stelle è per l’armonia sociale. Ed è naturale visto che intende rappresentare tutta la società. Per il 5 Stelle la questione è che “non esistono soluzioni di destra o di sinistra, esistono soluzioni giuste” (la frase è di… D’Alema!), il corollario è che non esiste un conflitto tra soluzioni diverse, tra visioni del mondo diverse, tra interessi diversi.

8 – Due partiti che non sono interessati a produrre conflitto hanno affossato una legge che può passare solo attraverso il conflitto con una parte dell’opinione pubblica contrario all’estensione dei diritti civili. Una parte consistente, ma non maggioritaria neanche tra i credenti cattolici. Una parte che può essere sconfitta, a patto di combatterla.