I socialisti europei sulle elezioni in Israele

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Traduzione dal linguaggio dei socialisti europei:

Ciao, Bibi

Senti, lo sappiamo che è andata com’è andata. Lo sappiamo che i nostri referenti locali del Labor e di Meretz li hai presi a sberle, che li hai usati come stampella umanitaria mentre bombardavi Gaza, poi li hai buttati fuori dal governo e ti sei fatto le elezioni anticipate per levarteli di torno. Ma non è un problema, davvero. Ci tratta così anche Juncker, non è un problema, davvero.

Però, ecco, Bibi, una cosetta te la dobbiamo chiedere. Nulla di impegnativo eh, lo sappiamo che sei serio quando dici che non accetterai lo stato palestinese. Però almeno una cosuccia ce la devi dare, continua a tenere in piedi i negoziati, se no ci diventa un casino, ma per davvero. In Palestina Al Fatah ci sfugge di mano, questi smettono di parlare con noi e cominciano a parlare con i comunisti arabi, magari anche con Assad. Poi noi cosa raccontiamo al Guardian, a Repubblica, a Liberation, a El Mundo? Che non c’abbiamo più un referente ragionevole in Palestina? Che c’avevano ragione quelli della sinistra radicale? Eddai, lo sai che non possiamo. Quindi, dai, pensaci, in fondo conviene anche a te.

Con la nostra testa sotto i vostri piedi, e non dovete neanche stare fermo.